Luni dall’omonima dea Luna a cura di Carmen Cannizzaro

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“Luni, dall’omonima dea Luna”
a cura di Carmen Cannizzaro

Quanto un luogo riecheggi nell’eternità, lo si può intuire anche semplicemente dal nome, e così, oggi, mi piacerebbe accompagnarvi in questo luogo chiamato Luni, in cui il tempo sembra essersi fermato. 

Luni è un’antica colonia romana, fondata nel 177 a.C. Fu un attivissimo porto naturale e fiorente centro etrusco, controllato da popolazioni autoctone, i Liguri (LUNI (Liguria)).
Oggi è una frazione di Ortonovo, in provincia di La Spezia.

Ho posto l’accento sull’importanza del nome e adesso vediamo perché.

Luni prende il nome da Luna, antica dea italica romana, spesso rappresentata come il complemento femminile del dio Sole. Nella mitologia greca, veniva identificata con la dea Selene, sorella di Elio, il sole e di Eos, l’aurora. Veniva rappresentata con lunghe vesti argentate e recava sulla testa il simbolo della luna crescente, mentre in mano teneva una torcia. Per i romani invece, la dea in questione fu adottata come divinità minore, successivamente assorbita dalla dea Diana, che ne attribuì i simboli. Questo però, non significa che il culto non fosse considerato importante. Nel culto mitraico, infatti, l’immagine della dea lunare sopravvisse, e veniva simboleggiata da uno spicchio di luna ritagliato nel marmo (Culto di Luna).

Non a caso, ma questa è più che altro una curiosità, i nomi dei giorni della settimana derivano proprio dalle antiche divinità romane e il primo era, come lo è oggi, il Lunae dies, ovvero il lunedì (Come sono nati i giorni della settimana?).

Sapere ciò, riesce in un certo senso a creare un’introduzione astratta, ricca di enfasi, della città.

Passeggiando tra gli antichi sentieri, infatti, si avverte la sensazione di camminare in un luogo ‘vivo’.

L’area archeologica comprende la parte della città racchiusa dalle mura e l’Anfiteatro, posto all’esterno.

Quando mi sono ritrovata nel Foro, l’antica piazza in cui si concentravano le principali attività della città, è stato come udire ancora le voci della gente che gironzolava calpestando quel candido pavimento di marmo e discutendo della situazione politica. Chiudendo gli occhi, riuscivo quasi a sentire le voci esili dei bambini che correvano felici, evitando gli altri passanti, davanti le botteghe. E questo è quello che vorrei che riuscissero a provare tutti: osservare, apprendere e immaginare.

Delle prime fasi di vita della colonia, si intravede appena l’impianto urbanistico, con la suddivisione in impianti rettangolari allungati, alcuni tratti delle mura, tre porte e pochi elementi relativi alle abitazioni (L’antica città di Luna: Inquadramento storico e archeologico.)

La città di Luni raggiunse il massimo splendore a seguito della battaglia di Azio (33 a.C.), quando sotto di Augusto, vennero insediati 2000 coloni romani e la Liguria divenne parte della Regio IX Liguria.

A questa fase viene attribuita un’espansione del Foro e un incremento dell’attività edilizia e nel I secolo a.C. si avvantaggiò dell’uso massiccio del marmo bianco delle vicine Alpi Apuane , il cosiddetto marmo lunense, di cui divenne il principale porto di imbarco, insieme ai formaggi, ai vini e ad oggetti d’artigianato (LUNI (Liguria)).

Non è semplice raccontare tutto ciò che è possibile vedere all’interno dell’area archeologica. Ad oggi, è possibile osservare diverse aree pubbliche della città romana quali il Capitolium, tempio dedicato alla Triade Capitolina che tra la fine del II secolo o nei primi anni del I secolo a.C., viene ristrutturato con un adeguamento a modelli ellenistici; il Decumanus Maximus, la via che correva in direzione est-ovest nelle città romane; la Basilica e la Curia, luoghi di incontro per le discussioni politiche e amministrative… Così come, continuando il percorso, ci si può ritrovare dinanzi ad alcune dimore signorili, come la Domus dei Mosaici o la Domus degli Affreschi.

 Ma l’assetto visibile oggi, viene sviluppato a partire dal regno di Claudio (41-54 d.C.), quando si realizza un progetto unitario di ridefinizione monumentale di tutto il centro cittadino che porta, di conseguenza, a importanti modifiche nell’assetto urbanistico, fino, a volte, alla scomparsa delle strutture delle fasi anteriori.

Più in particolare, vengono riedificati i portici del foro e le tabernae sul lato occidentale, mentre il lato meridionale della grande piazza viene totalmente riprogettato. Infatti, viene costruito un edificio, in asse con il Capitolium, identificabile proprio con la Curia sede delle assemblee del consiglio cittadino (L’antica città di Luna: Inquadramento storico e archeologico.)

Grazie all’ausilio del marmo, Luni, dunque, si trasformò in città monumentale e venne, contestualmente, costruito l’Anfiteatro, in grado di ospitare circa 7000 persone e oggi visionabile tramite prenotazione.

Di forma ellittica (88,5 x 70,2 m), è orientato secondo l’andamento della ripartizione agraria che in età augustea sostituisce quella tracciata all’atto della creazione della colonia.

L’edificio sorgeva sulla parte orientale della città, lungo l’antico tracciato della Via Aurelia.

Una volta giunti, ci si trova dinanzi un edificio a parer mio, meraviglioso. Lo stato di conservazione è buono, anche se sono rimasti integri soltanto gli elementi di sostruzione delle gradinate che si articolano in due anelli concentrici di camere voltate (Anfiteatro).

Ciò permette, comunque, di poter accedere ai passaggi e alle scale che consentivano l’accesso alle gradinate inferiori. Percorrerli è stato come sentirsi un antico cittadino romano in procinto di andare a guardare uno spettacolo di giochi o qualcosa di simile. Si riuscivano quasi a percepire le urla e il tifo dedicati a uno o all’altro gladiatore.

Concludo questo breve viaggio invitandovi a visitare l’Area Archeologia di Luni, oggi forse poco conosciuta, ma un tempo una risorsa economica e culturale davvero importante.

Glossario:
Lunae Dies:  La traduzione letteraria è Giorno della Luna (Fonte: www.focus.it/cultura/storia/Come sono nati i nomi dei giorni della settimana?).
Foro:  Centro commerciale, religioso e politico di Roma e delle colonie romane. Era la piazza centrale dell’insediamento urbano, dove si raccoglievano le funzioni amministrative, giuridiche, commerciali e politiche (Fonte: www.romanoimpero.com/).
Battaglia di Azio: Lo scontro armato marittimo di Azio si svolse il 2 settembre del 31 a.C., ponendo termine al conflitto intestino fra Ottaviano Marco Antonio. Esso fu unito da un patto d’alleanza con lo stato monarchico d’Egitto di Cleopatra (Fonte: www.storiedistoria.com/La battaglia di Azio (31 a.C.)).
Capitolium: Dal nome di uno dei monti di Roma, Capitolium, oggi Campidoglio, prendeva nome il tempio di Giove, Giunone, Minerva, innalzato sulla sommità del monte stesso alla fine del VI sec. a. C., cui costruzione viene attribuita a Tarquinio il Superbo. Il culto della triade Giove, Giunone, Minerva divenne presto il culto nazionale del popolo romano. Dunque, il tempio venne diffuso in tutte le città romane e portò il nome stesso del colle romano. L’ubicazione, come a Roma, fu nel Foro, al centro della città, presso l’incrocio dei maggiori assi stradali. Nel II-III secolo d.C., i Capitolia non sono più limitati alle colonie, ma si possono trovare, soprattutto in Africa, anche in municipi o città inferiori
(Fonte: Enciclopedia Treccani, s.v.).
Decumanus Maximus: una via che correva in direzione est-ovest nelle città romane. Esse erano solitamente basate su uno schema urbanistico ortogonale, ossia suddivise in isolati quadrangolari uniformi, in particolare per quanto riguarda le fondazioni coloniali.  Il decumanus maximus si incrociava ad angolo retto con il cardo maximus, ovvero il principale asse nord-sud e, all’incrocio di queste due direttrici principali, si trovava quasi sempre il forum, ossia la piazza principale della città (Fonte: clicca qui).
Tabernae: Erano le botteghe, nate inizialmente come depositi. In genere, si identificavano con le tabernae degli artigiani, aperte verso la strada. Successivamente si svilupparono le tabernae vinarie e quelle che si specializzarono nella consumazione del pasto. L’arredamento era caratterizzato dalla semplicità e dall’essenzialità, dovuto soprattutto alla ristrettezza degli ambienti (Fonte: www.romanoimpero.com/)
Curia: I Romani chiamarono curia la sede dove i cittadini si radunavano per deliberare o per scopi religiosi. Nelle colonie e nei municipi era l’edificio destinato alle sedute dei decurioni (Fonte: Enciclopedia Treccani, s.v.).

 

Sitografia di riferimento:
Anfiteatro. (s.d.). Tratto da AREA ARCHEOLOGICA E SISTEMA MUSEALE DELL’ANTICA CITTA’ DI LUNA: www.luni.beniculturali.it/
Come sono nati i giorni della settimana? (s.d.). Tratto da Focus:www.focus.it/Come sono nati i nomi dei giorni della settimana?
Culto di Luna. (s.d.). Tratto da IMPERIVM ROMANVM: www.romanoimpero.com/
L’antica città di Luna: Inquadramento storico e archeologico. (s.d.). Tratto da AREA ARCHEOLOGICA E SISTEMA MUSEALE DELL’ANTICA CITTA’ DI LUNA: www.luni.beniculturali.it/
LUNI (Liguria). (s.d.). Tratto da ROMANVM IMPERIVM: www.romanoimpero.com/

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