Tra Roma e Veio sulla via Cassia al km 11.700

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Tra Roma e Veio sulla via Cassia al km 11.700 accanto al distributore di benzina, sono stati rinvenuti una tomba a camera etrusca con all’interno un eccezionale corredo funerario di oltre sessanta vasi, una strada basolata di età imperiale e una rete di gallerie idriche ipogee.

Il sito è delineato da nord a sud da un complesso sistema di approvvigionamento idrico composto da un braccio principale avente una lunghezza di 30 m da cui dipartono alcune gallerie secondarie di 6 m di lunghezza disposte a pettine che garantiscono una riserva idrica di 100 m3    
Una serie di chiuse, attraverso le quali era posibile convogliare il flusso idrico presso le varie strutture rinvenute nel corso delle indagini, completano il sistema idrico in questione. 
Infatti, il complesso sotterraneo è stato parzialmente scavato ed esplorato proprio a partire da un vano scale situato a est del cunicolo principale, lo stesso che in antichità era l’accesso funzionale all’ispezione e alla manutenzione della cisterna.
Sulla base di quanto rinvenuto durante le indagini, la funzione principale delle condotte fu proprio quella di alimentare gli ambienti della mansio situati a sud dell’area, a sua volta dotata infatti, di un piccolo impianto termale.
Del sistema di raccolta delle acque meteoriche si è conservato solo il canale di convogliamento in uno dei bracci settentrionali, mentre la distribuzione era garantita da un cunicolo con funzione di camera di manovra.
Il sistema potrebbe essere stato in funzione fino all’epoca medievale, così come attestano i frammenti ceramici dell’epoca rinvenuti all’interno del vano scale. 

L’area archeologica si affaccia sulla via Cassia, uno dei più importanti percorsi stradali che connettevano Roma all’Etruria. e da essa vi si distaccavano una serie di percorsi che consentivano di raggiungere i territori dell’antica Veio, prima rivale di Roma, e i centri che erano sotto il suo controllo, tra cui Volusia a est dell’area indagata.
Il percorso più antico rinvenuto è la “strada C” pavimentata in battuto di tufo avente un percorso curvilineo con direzione nord-est che ben presto risultò poco comodo, pertano fu dismesso e sostituito con la “strada A”, che è quella attualmente visibile. Fu un’opera imponente poiché comportò il taglio della collina ad una profondità di 4 m per una lunghezza di 10 m. Oggi è sostituita dalla via Giustiniana. 

Nella fase più antica aveva una lagìrghezza di 4,5 m che consentiva il passaggio su due carreggiate, con il fondo scavato nel tufo e lastricato con battuto in ghiaia.
I materiali rinvenuti consentono di datare la sua realizzazione tra il IV e il III secolo a.C. ovvero, nel periodo a seguito della conquista di Veio nel 396 a.C. con conseguete e notevole sviluppo dell’area.
Il tracciato in basolato visibile ad oggi fu realizzato alla fine del I secolo d.C. con una larghezza di 2,10 m circa per una sola carreggiata. Il percorso rimase in uso fino al IV secolo d.C. come testimoniano le monete dell’imperatore Costantino ritrovate proprio assieme ai basoli.

Il rinvenimento di una tomba a camera di età orientalizzante (VII secolo a.C.) è la testimonianza della fase più antica di occupazione di quest’area quando, prima dell’espansione romana delle aree a nord del Tevere, queste gravitavano nella zona di influenza etrusca di Veio.
Questa tomba rientra in un ricco e  complesso sistema di necropoli che testimoniano l’occupazione capillare del territorio come la già nota ricca necropoli di Volusia.
Purtroppo l’erosione dei livelli antichi unitamente allo sfruttamento agricolo del suolo, ha causato la perdita di tutta la copertura della camera sotterranea tanto da raggiungere la quota del letto funebre.
La camera sepolcrale era preceduta da un lungo corridoio d’accesso (dromos) che terminava in una piccola apertura, chiusa da due lastre in tufo, dalla quale di accedeva alla camera funeraria di forma quadrata: qui è stato rinvenuto un ricco corredo con più di sessanta forme vascolari correlate al banchetto tra cui diversi buccheri, che testimoniano l’agiatezza e il rango sociale del defunto. 

Glossario:
Bucchero: sotto questo nome si intende un particolare tipo di ceramica fatta al tornio, uniformemente nera tanto all’interno quanto all’esterno e lucidata sulla superficie, che costituisce una delle caratteristiche della civiltà etrusca (Fonte: Enciclopedia Treccani, s.v.)
Mansio
: stazione di tappa sulle arterie stradali dell’antichità; con il tempo le mansiones divennero stazioni postali e di guardia abitabili e tali da assicurare l’approvvigionamento dei viaggiatori (Fonte: Enciclopedia Treccani, s.v.)

Bibliografia:
M. P. Baglione, L’Italia preromana. I siti etruschi: Veio, in Il mondo dell’archeologia, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2002-2005
Veio, s.v., in Enciclopedia dell’arte antica, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana
A. Mosca, Via Cassia. Un sistema stradale romano tra Roma e Firenze, Firenze 2002
L. Quilici, Le strade. Viabilità tra Roma il Lazio, in Vita e costumi dei Romani antichi, vol. 12, Roma 1990, pp. 52-56.
Veio, s.v., in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana

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