Realtà aumentata e Mondo Fluttuante

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“Realtà aumentata e Mondo Fluttuante”
a cura di Mariapia Statile,

admin & founder 

Ara Pacis, 15/01/2018

[Foto nel testo ©Mariapia Statile]
Come ‘primo viaggio visivo’ del 2018 ho scelto il Museo dell’Ara Pacis sia per provare l’esperienza della realtà aumentata, sia per immergermi nel Mondo Fluttuante, e successivamente ho azzardato un confronto nonostante sia ben consapevole della differenza sostanziale che vi intercorre.

L’ Ara com’era consiste in un intervento di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale che consente di rivivere il monumento anche nel suo contesto ambientale.

Grazie ai visori AR Samsung GearVR e la fotocamera inserita in essi, il visitatore si ritrova immerso in una visita multimediale e sensoriale dell’Ara Pacis e del Campo Marzio.
Il percorso si compone di ben 9 postazioni: nelle prime due il visitatore plana sul Campo Marzio e sull’Ara Pacis per avere così una visione complessiva del monumento e del suo contesto ambientale, fino ad assitere ad una scena di sacrificio proprio davanti all’altare. Il tutto è stato realizzato combinando ricostruzioni in 3D e computer grafica con riprese cinematografiche dal vivo.
Nelle successive 7 postazioni dislocate lungo i quattro lati dell’intero altare, è visibile la ricostruzione dei rilievi in particolar modo, per quanto riguarda i colori, secondo ipotesi ricostruttive elaborate mediante studi specialistici dedicati.

Per approfondire nel dettaglio la parte tecnica >Clicca Qui<
Per conoscere i dettagli stilistici del monumento >Clicca Qui<

 

Parziale restituzione visibile attraverso il visore AR Samsung GearVR (Fonte: www.arapacis.it/l_ara_com_era/percorso_di_visita)

 

La mostra Hokusai. Sulle orme del Maestro è stata allestita nello spazio espositivo al piano inferiore dell’edificio che espone l’Ara Pacis.
Sono esposte circa 200 opere che raccontano la produzione artistica di Katsushika Hokusai (1760-1849), maestro indiscusso dell’ukiyoe, (che significa “immagini del Mondo Fluttuante”), attivo tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, anche confrontandola con opere di alcuni artisti che hanno deciso di seguirlo creando a loro volta, nuove forme di colore, di equilibri, di linee: basti pensare a Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet, protagonisti del movimento del Japonisme. 

E’ possibile vedere la “Grande Onda”, parte della serie di “Trentasei vedute del monte Fuji”, i suoi schizzi raccolti nei volumi dei “Manga”, la diversità dei supporti utilizzati nei materiali e nelle dimensioni, il tutto secondo le tematiche maggiormente richieste sul mercato all’epoca: >Clicca Qui<
Non è possibile invece, scattare foto e per questo che vi riporto di seguito un’immagine elaborta, a mio avviso stupenda, nonché pienamente rappresentativa per questo mio articolo di confronto, che ho trovato sulla pagina instagram Hokusai Roma

Elaborazione dalla pagina instagram Hokusai Roma

La finalità di questo breve articolo, come avrete notato, non è stata quella di decrivere le mostre in sè (per quello infatti, ho inserito dei link di riferimento), piuttosto il confronto tra le due. Mi spiego. Visitando prima l’Ara com’era e poi la mostra di Hokusai ho notato che nonostante mi sia trovata davanti ad una differenza sostanziale, ovvero prima con la tecnologia della realtà aumentata e il viaggio virtuale, poi la seconda con una mostra tradizionale, il suo spazio espositivo, il suo percorso da seguire, le didascalie da leggere, io ho vissuto comunque un ‘viaggio sensoriale’ con entrambe.
Tuttavia devo ammettere che sono rimasta molto colpita dalla realtà aumentata e ritengo sia molto più esplicativa rispetto alle tante didascalie spesso ricche di termini troppo tecnici che risultano incomprensibili per chi non è del settore. Quindi, si tratta di un metodo innovativo che consente di avvicinare un maggior numero di visitatori.
L’unica cosa che mi ha un pò delusa è stata la risoluzione: nonostante vi sia la possibilità di gestire la messa a fuoco, comunque le immagini si presentano con contorni sgranati.
Con questo voglio dire che ben venga l’innovazione ma che l’elemento archeologico e storico-artistico puoi presentarlo come ti pare, ti farà sempre vibrare il cuore, non credete?

 

Ara com’era  Sito Ufficiale >Clicca Qui<

Hokusai. Sulle orme del Maestro Sito Ufficiale >Clicca Qui<

 

La mia fedelissima Nikon e gli acquisti fissi al bookshop: calamita e matita

RIPRODUZIONE RISERVATA ©OsservArcheologiA

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