Un ponte romano e le sue denominazioni

Un ponte romano e le sue denominazioni

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Il Ponte Fabricio o pons Judaeorum oppure Ponte dei Quattro Capi…

 

Il Ponte Fabricio fu costruito nel 62 a.C. da Lucio Fabricio e collega l’Isola Tiberina in direzione del Ghetto Ebraico: proprio per la vicinanza con quest’ultimo, nel Medioevo era chiamato pons Judaeorum.
Popolarmente è indicato come Ponte dei Quattro Capi per le due erme romane quadrifronti sui parapetti.

Si è conservato quasi integro con due arcate con estradosso in travertino riportante l’iscrizione del costruttore, e un arco minore sul pilone centrale: qui vi erano due aperture minori sulle spalle laterali che sono state murate nel Medioevo. A causa delle piene del fiume ha subito diversi restauri durante i quali il rivestimento originale in travertino dei blocchi di tufo e peperino è stato sostituito nel II secolo da cortine in mattoni.

 

tav. XVIII Piranesi, Le antichità romane, 1784

 

tav. XVI – Piranesi, Le antichità romane, 1784

 

Ponte Fabricio

 

Erma quadrifronte

 

Glossario:
Erma: (dal gr. ἑρμῆς; λατ. herma hermes) Pilastro rettangolare sormontato da una testa umana barbata, munito di due brevi appendici laterali, simili a monconi di braccia, e degli organi genitali virili. Come indica il nome stesso, che significa tanto erma quanto il dio Ermete, l’erma rappresentò – in origine esclusivamente, più tardi principalmente – questa divinità, con cui dobbiamo perciò identificare il personaggio rappresentato, quando nulla vi si opponga esplicitamente. Verso il 520 a. C. abbiamo la più antica menzione di erme nella forma rimasta tipica, e allo stesso periodo ne risalgono anche le più antiche rappresentazioni, coincidenza difficilmente fortuita (Enciclopedia Treccani).
Quadrifronte: che ha quattro fronti, che si presenta con quattro facce: erma quadrifronte (Enciclopedia Treccani).

Bibliografia:
R. A. Staccioli, Guida Insolita ai Luoghi, ai Monumenti e alle Curiosità di Roma Antica, Roma 2000,  pp. 197–198.
Willy Pocino, Le Curiosità di Roma, Newton & Compton, Roma 2004, pp. 180–185.
G.B. Piranesi, Le antichità Romane. Paris, 1835.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©OsservArcheologiA

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