“Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia: OsservAzione e particolari”
a cura di Mariapia Statile
Admin & Founder
Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, 2/07/2021
[Foto nel testo ©Mariapia Statile]
Amici ArcheOsservatori,
qualche settimana fa ho deciso di visitare il Museo Archeologico Nazionale Di Civitavecchia assieme a mio marito e alla nostra inseparabile jackina MeLa, nonché ArcheoDogInfluencer per OsservArcheologiA.
Infatti, è consentito l’accesso al Museo con il proprio amico a quattro zampe purché sia tenuto in braccio (va da sé che il discorso vale per cani di piccola e/o media taglia!).
Il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia conserva le principali testimonianze storiche e archeologiche della città fondata dall’imperatore Traiano tra il 102 e il 110 d.C. avente funzione di porto di Roma, su progetto di Apollodoro di Damasco, nonché reperti dai siti del litorale costiero e dai Monti della Tolfa, assieme ai materiali provenienti da collezioni e donazioni soprattutto di età etrusca.
Attualmente, il Museo si trova all’interno di una palazzina settecentesca che, secondo quanto riportato dall’iscrizione all’ingresso, fu voluta da Clemente XIII, a pochi passi dal Forte Michelangelo.
L’allestimento attuale e definitivo risale agli anni ’70 quando fu incluso il materiale archeologico dal Museo Civico, pertinenti il territorio l’antica città di Centumcellae e dalle necropoli del territorio. La raccolta si è poi arricchita con materiali scoperti in seguito alla ristrutturazione della zona portuale durante gli anni Cinquanta, e dagli scavi effettuati presso le Terme Taurine.
Il percorso di visita inizia al piano terra con la Sala principale o Sala dei Marmi, sono esposte opere che testimoniano lo sviluppo di Centumcellae nel corso del II-III secolo d.C., e attestano la presenza delle lussuose residenze lungo il litorale marittimo a nord di Roma. Si tratta delle numerose sculture di età romana che ripropongono opere originali greche, tra cui la Statua del dio Apollo che si data al I secolo d.C., molto probabilmente una riproduzione del Colosso di Rodi, rinvenuta durante gli scavi della villa del giurista romano Eneo Domizio Ulpiano. Da quest’ultima proviene anche la Statua di Athena Parthenos, copia romana dell’omonima di Fidia, risalente al II secolo d.C. Poi, ci sono alcune teste marmoree, tra cui quella dell’imperatore Marco Aurelio da giovane. Inoltre, lastre con rilievi di scene di combattimento tra gladiatori pertinenti a un monumento funerario rinvenute a Castrum Novum. Sempre al piano terra, troviamo la polena con busto femminile in bronzo di età romana, una testa di ninfa rinvenuta nei pressi delle Terme taurine, ed infine, la Sala del Lapidario con iscrizioni funerarie dal sepolcreto di Prato Turco dove erano accolte le spoglie dei marinai della flotta militare stanziata a Centumcellae.
Proseguendo al primo piano si incontrano le vetrine lungo il ballatoio con ceramiche, bronzi e alcuni esempi di buccheri provenienti dai principali insediamenti del territorio: Castellina del Marangone con le sue necropoli etrusche e Aquae Tauri con la necropoli etrusca di Pisciarelli. E ancora, ceramica a vernice nera, balsamari in faiance, reperti in metallo e pezzi di oreficeria. Si giunge così nella sala in fondo dove sono esposti reperti dal santuario etrusco di Punta della Vipera e le ceramiche di cultura appenninica dal villaggio di Luni sul Mignone, e le rare ceramiche micenee. Inoltre, una serie di preziosi oggetti dalle collezioni del Museo, che copre l’intero ciclo della cultura etrusca. La visita si conclude con i materiali dalle Terme Taurine e della necropoli protovillanoviana de La Pozza (Allumiere).
Di seguito, vi lascio tutti i link di riferimento dove trovare info utili e necessarie:
– pagina instagram @mancivitavecchia
– pagina facebook – @MANCivitavecchia
– Polo Museale Lazio – Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia
– civitavecchia.portmobility.it – Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia
– www.comune.civitavecchia.rm.it – Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia
E ora una rassegna fotografica dei magnifici particolari che ho potuto OsservAre personalmente e che condivido qui con voi.
Ho scelto i ‘particolari’ perché credo siano la prima cosa da cogliere ed OsservAre quando ci si trova difronte alle testimonianze storiche, sono gli elementi essenziali mossi dalla nostra curiosità che a sua volta, ci conduce ad approfondire sempre di più quanto si presenta davanti ai nostri occhi nella sua totalità.
Erma (scultura su pilastro raffigurante una testa umana) di Giano bifronte dalla Villa di Pompeo, Marina di San Nicola (Ladispoli).
Prima metà del II sec. d.C. Copia romana di originale di stile fidiaco.
(ph Mariapia Statile)
Statuetta probabilmente raffigurante Asclepio, divinità guaritrice della religione greca antica, patrono della medicina. Si tratta di una copia romana di un originale greco (del IV sec. a.C.) databile al I-II a.C. Provenienza ignota.
(ph Mariapia Statile)
Testa di divinità femminile. Riproduzione in marmo greco di I-II sec. d.C. dell’Afrodite Cnidia di Prassitele (360 a.C.).
L’originale greco era custodito nel tempietto dedicato ad Afrodite Euplea, ossia “della buona navigazione”, di Cnido, ben visibile dall’esterno. La statua suscitò molte leggende circa la sua bellezza che catturava lo spirito dell’osservatore: Plinio racconta di un nobile giovane che addirittura se ne innamorò perdutamente. E così, quasi allo stesso modo, è probabile che l‘Afrodite di Civitavecchia fosse in bella vista all’interno di un edificio sacro direttamente affacciato sul porto di Centumcellae.
(ph Mariapia Statile)
Recenti scoperte: Novità dal Museo: identificata una Afrodite Cnidia tra le opere della collezione!
Il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia continua a riservare sorprese
Ritratto di filosofo ispirato dal ritratto di Socrate. Provenienza ignota. II-III sec. d.C.
(ph Mariapia Statile)
Ritratto giovanile dell’imperatore Marco Aurelio. Volto imberbe e capelli ricci, resi con grande naturalezza: l’opera proviene dal territorio di Civitavecchia, ma non si conosce il contesto esatto di rinvenimento; il ritratto è databile al 150 d.C. circa, quindi circa quindici anni prima della sua salita al potere come imperatore.
(ph Mariapia Statile)
Sarcofago di fabbrica urbana con immagine clipeata (da clipeo, una cornice a forma di disco, in questo caso, in marmo che racchiude l’immagine di divinità o eroi) del defunto sorretta da Vittorie e scene di caccia. Provenienza ignota. II-III sec. d.C.
(ph Mariapia Statile)
Apollo-Helios, statua del dio Apollo rinvenuta durante gli scavi nella villa Simonetti di Santa Marinella, antica residenza estiva del giurista romano Eneo Domizio Ulpiano. I-II sec. d.C. Figura dinamica dai delicati tratti giovanili, movimento spiraliforme del busto e rapporto chiastico degli arti: il tutto rende la figura armonica e slanciata. Presenta la faretra appoggiata alla schiena, la mano sinistra abbassata che regge l’arco, mentre la mano destra che impugna la fiaccola è stata rinvenuta accanto ai frammenti della gamba sinistra. Considerata la probabile riproduzione, in scala ridotta, del celebre Colosso di Rodi di Carete di Lindo, scultore greco allievo di Lisippo.
(ph Mariapia Statile)
Per approfondire clicca sui seguenti link:
– “Apollo-Helios: il Colosso di Rodi a Civitavecchia!”, Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia – Pagina Istituzionale
– Civitavecchia, città del Colosso di Rodi Su Tgr Rai Lazio Civitavecchia, città del Colosso di Rodi
La statua in marmo pentelico alta 1,65 cm che riproduce l’Athena Parthenos (Atena la vergine) dello scultore Fidia, che realizzò per il Partenone di Atene nel 438 sec. a.C.in avorio e oro.
E’ stata ritrovata a Santa Marinella durante i lavori all’interno del Castello Odescalchi, che sorge sulle strutture di una villa marittima considerata quella di Ulpiano, giurista del III sec. d.C. Indossa la tipica veste delle donne greche , il peplo e l’egida, la corta corazza ornata al centro dalla testa della Gorgone Medusa. La cintura è formata da due serpenti che, con le code e le teste, si intrecciano creando dei nodi al centro della figura. Il tutto restituisce un pregevole lavoro scultoreo le cui caratteristiche tecniche consentono di datarla alla seconda metà del II sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Lastra frammentaria in calcare con scena di combattimento tra gladiatori proveniente da un monumento funerario, forse da Castrum Novum. Età giulio-claudia (dal 27 a.C. al 68 d.C).
(ph Mariapia Statile)
Iscrizione sepolcrale di <MELLUS>, maestro di scuola. Da Civitavecchia, provenineza sconosciuta. La lapide fu ritagliata da un elegante capitello (elemento terminale della colonna) di lesena (elemento addossato ad una parete) del II-III sec. d.C.
(ph Mariapia Statile)
Testina di marmo proveniente dalle Terme Taurine. L’acconciatura elaborata, i tratti somatici delicati e l’espressione sorridente, la identificano come un personaggio femminile.
Età adrianea (produzione artistica dell’Impero romano durante il regno dell’imperatore Adriano che va dal 117 al 138 d.C.)
(ph Mariapia Statile)
Specchio inciso. IV sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Oggetti d’uso in bronzo. Età imperiale (tra il 27 a.C. e il 476 d.C.)
(ph Mariapia Statile)
Oggetti d’uso in vetro trasparente o di colore azzurro-verde, assieme ad un esemplare con decorazione “marmorizzata” bianca e blu. Età imperiale (tra il 27 a.C. e il 476 d.C.)
(ph Mariapia Statile)
Balsamario in faiance (impasto ricoperto di smalto) con offerente inginocchiata. VI sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Umboni in bronzo (scudi decorativi) con teste di pantere e arieti. Questi esemplari erano destinati alla decorazione di alcuni arredi di età etrusca, infatti furono realizzati da artigiani tarquiniesi. Provengono da alcune tombe a camera dalla Necropoli di Pisciarelli, VI – IV sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Anello d’oro con all’interno del castone l’iscrizione etrusca <PALATRAS> nome della proprietaria della tomba, e una coppia di orecchini a grappolo. Questi esemplari fanno parte di un corredo dalla Tomba E, sepoltura femminile di IV sec. a.C. della Necropoli di Pisciarelli.
(ph Mariapia Statile)
Fibule (spilla/fibbia) e spilloni da una sepoltura etrusca femminile.
(ph Mariapia Statile)
Testa di satiro come decorazione frontonale. III-II sec. d.C.
(ph Mariapia Statile)
Teste votive. VI-III sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Statuette votive raffiguranti divinità. IV-II sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Disco avente funzione di acroterio centrale del Tempio di Punta della Vipera. Metà del IV sec. a.C. circa
(ph Mariapia Statile)
Oreficieria di VII-III sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Ceramiche italo-geometriche di fabbrica tarquinese. VII sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Ceramica etrusco-corinzia dalla fabbrica di Vulci, Tarquinia e Cere. VI sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Kylix (coppa/tazza) cosiddetta “ad occhioni” per la sua evidente decorazione. Fine VI sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Anforetta attica a figure nere. Fine VI sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Piccola lekythos (vaso usato per unguenti) attica a figure rosse. Metà del V sec. a.C.
(ph Mariapia Statile)
Bibliografia di riferimento:
G. Becatti, L’arte dell’età classica, Milano 2000
R. Bianchi Bandinelli e A. Giuliano, Etruschi e Italici prima del dominio di Roma, Milano 1976
R. Bianchi Bandinelli e Mario Torelli, L’arte dell’antichità classica, Etruria-Roma, Torino, 1976
“Civitavecchia” in AA.VV. Guide Rosse del Touring Club Italiano. Lazio. Milano, pp. 146-157
M. Cristofani, M. Torelli, La ceramica degli Etruschi. La pittura vascolare, Novara 2000
E. M. De Juliis, I fondamenti dell’arte italica, Roma 2000
F. Enei (a cura di), Castrum Novum. Storia e archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa Marinella, in Quaderno 4, Santa Marinella 2020
M. Torelli, L’arte degli Etruschi, Roma-Bari, 1985
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