ISTITUZIONE BOLOGNA MUSEI
Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna
14 – 20 maggio 2021
Bologna, 13 maggio 2021 – Con la riclassificazione della Regione Emilia-Romagna in fascia gialla tutti i musei dell’Istituzione Bologna Musei sono aperti al pubblico in giorni e orari differenziati.
L’apertura è assicurata anche nel fine settimana, offrendo così maggiori possibilità al pubblico di tornare a visitare e di riappropriarsi del patrimonio museale cittadino in tutta la sua varietà, dall’archeologia all’arte antica, moderna e contemporanea, alla musica, alla storia, alla memoria fino al patrimonio industriale e alla cultura tecnica.
Per il sabato, la domenica e gli altri festivi la prenotazione è sempre obbligatoria e va effettuata entro il giorno precedente la visita.
IN EVIDENZA
sabato 15 maggio
ore 13: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Gli eroi del quotidiano. Mimmo Paladino per l’Arma dei Carabinieri”
Apertura della mostra.
Il MAMbo ospita negli spazi del Dipartimento educativo la mostra itinerante “Gli eroi del quotidiano. Mimmo Paladino per l’Arma dei Carabinieri” che espone le tavole realizzate dall’artista per l’edizione 2020 del calendario dell’Arma, con testi della scrittrice Margaret Mazzantini.
La mostra è organizzata dal Comando Generale dei Carabinieri in collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org
dal 18 al 23 maggio
vari orari: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“La mappa del cuore di Lea Melandri in VR”
Ultimi posti disponibili per la visione dello spettacolo in realtà virtuale.
Portare il teatro fuori dal teatro, nei musei, nelle biblioteche e negli spazi culturali, proponendone una fruizione che indaga il potenziale delle tecnologie digitali e contemporaneamente sollevare una riflessione sulle inquietudini adolescenziali, di ieri e di oggi. È questo l’obiettivo alla base dello spettacolo in Virtual Reality “La mappa del cuore di Lea Melandri in VR”, proposto dalla compagnia Ateliersi di Bologna.
Lo spettacolo nasce da una singolare rubrica di corrispondenza su “Ragazza In”, settimanale per adolescenti degli anni Ottanta, che con scelta dirompente per quegli anni decise di affidare la sua “posta del cuore” a Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo e del movimento non autoritario. Con “Inquietudini”, questo il nome della rubrica, Lea inventa una relazione nuova: non risponde direttamente a chi scrive, ma apre al confronto con stimoli di carattere psicoanalitico, poetico e letterario mettendo in relazione le diverse voci e creando così un primo network sociale fra ragazze e ragazzi che dialogano attraverso la sua rubrica.
Dal 18 al 23 maggio è possibile vedere lo spettacolo in realtà virtuale, grazie ad un visore collocato presso le Collezioni Comunali d’Arte.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a prenotazioni@ateliersi.it oppure telefonando al 329 778 8938 (da lunedì a venerdì negli orari d’ufficio).
Durata 60 minuti, con accesso ad uno spettatore alla volta.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica – https://ateliersi.it/ateliersi/portfolio_page/la-mappa-del-cuore-in-vr/
PER I BAMBINI
domenica 16 maggio
ore 16.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Destinazione spazio: robot esploratori”
Laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni.
Sempre più utilizzati per l’automazione in campo industriale i robot sono ormai diventati una presenza costante in diversi ambiti, come ad esempio l’esplorazione spaziale.
Il laboratorio, attraverso modellini, filmati e prove pratiche, racconta la storia di questi nostri “colleghi” artificiali, il loro funzionamento e utilizzo in vari campi.
Durante l’incontro i partecipanti avranno a disposizione un kit per realizzare, guidati dall’operatore, con materiali di riciclo un piccolo braccio estensibile.
“Destinazione spazio” è un ciclo di laboratori per ragazzi dagli 8 ai 12 anni che si propone di celebrare le recenti missioni spaziali e ripercorrere lo sviluppo tecnologico che le ha rese possibili, partendo dai telluri ottocenteschi che rappresentano i movimenti del Sole, della Terra e della Luna appartenenti alle collezioni storiche del museo.
Prenotazione obbligatoria (entro le ore 13 di venerdì 14 maggio) allo 051 6356611.
Ingresso: gratuito (anche per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 14 maggio
ore 15.30-18.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Scopri la moderna industria del Novecento”
Il Museo del Patrimonio Industriale propone la possibilità di scoprire, guidati dai giovani mediatori di MIA – Musei Inclusivi e Aperti, la storia industriale della città del Novecento.
I giovani operatori di MIA accoglieranno i visitatori tra gli oggetti, gli exhibit e le macchine per raccontare lo sviluppo del distretto industriale di Bologna, oggi centro di eccellenza nel settore meccanico, elettromeccanico e meccatronico.
Verranno ricordati i protagonisti di queste vicende: dall’ACMA, azienda capostipite del comparto packaging con la mitica figura di Bruto Carpigiani, sino alle più importanti imprese bolognesi della motoristica e dell’automazione meccanica.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
sabato 15 maggio
ore 15.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito di “Diverdeinverde “
“Verde ornamentale e decoro fitomorfo nel cimitero di Bologna”
In anteprima alla settima edizione di Diverdeinverde – la manifestazione che apre alla visita i giardini privati di Bologna e dintorni dal 21 al 23 maggio -, la Fondazione Villa Ghigi propone una visita speciale in Certosa, dedicata alla peculiarità del verde ornamentale del cimitero e dei decori fitomorfi – dal carattere simbolico – presenti nei monumenti.
Appuntamento realizzato da Fondazione Villa Ghigi in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento e Bologna Servizi Cimiteriali.
La partecipazione è riservata solo ai possessori della tessera Diverdeinverde, con prenotazione obbligatoria e capienza limitata.
Info e prenotazioni: https://www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it/.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 15.30-18.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Scopri la Fabbrica del Futuro”
I giovani mediatori di MIA – Musei Inclusivi e Aperti accoglieranno i visitatori nella sezione dedicata alla Fabbrica del Futuro, uno spazio laboratoriale, multimediale e interattivo per conoscere le tecnologie e le tendenze dell’industria contemporanea.
L’attività prevede la visione di filmati, l’uso di postazioni interattive ed exhibit per provare l’emozione dell’interazione con le principali tecnologie “abilitanti” dalla simulazione alla robotica.
Info, prenotazioni e modalità di pagamento: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
domenica 16 maggio
ore 16 e ore 17: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“La donna nell’antichità”
Visita guidata a cura di Carlotta Trevisanello, archeologa di ASTER.
Sono rare le occasioni in cui è giunta fino a noi la voce delle donne dal mondo antico, ma osservando gli oggetti conservati nelle sale del museo e leggendo antiche fonti, possiamo conoscere molti aspetti delle loro vite.
I visitatori scopriranno come vivevano, cosa facevano, come si vestivano e come erano considerate le donne nell’antichità: dal mondo greco, famoso per la sua misoginia e nel quale la donna era subordinata e priva di diritti, alle “scostumate donne etrusche” – almeno secondo il greco Teopompo – fino ai Romani, per i quali il matrimonio era un patto con finalità sociale e politica.
Info, prenotazioni e modalità di pagamento: www.museibologna.it/archeologico
ore 17: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
“Il filo della memoria”
Visita con laboratorio per adulti.
Qual è il ruolo della memoria nella società contemporanea? L’incontro con l’installazione “A proposito di Ustica” di Christian Boltanski permette di rispondere a questa e ad altre domande. Durante il racconto della vicenda i partecipanti saranno coinvolti in un dialogo attivo di condivisione e partecipazione, anche grazie al confronto con altri esempi di pratiche artistiche in cui la memoria diventa partecipata.
Info, prenotazioni e modalità di pagamento: www.mambo-bologna.org
martedì 18 maggio
ore 18: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito di “Diverdeinverde “
“Verde ornamentale e decoro fitomorfo nel cimitero di Bologna”
In anteprima alla settima edizione di Diverdeinverde – la manifestazione che apre alla visita i giardini privati di Bologna e dintorni dal 21 al 23 maggio -, la Fondazione Villa Ghigi propone una visita speciale in Certosa, dedicata alla peculiarità del verde ornamentale del cimitero e dei decori fitomorfi – dal carattere simbolico – presenti nei monumenti.
Appuntamento realizzato da Fondazione Villa Ghigi in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento e Bologna Servizi Cimiteriali.
La partecipazione è riservata solo ai possessori della tessera Diverdeinverde, con prenotazione obbligatoria e capienza limitata.
Info e prenotazioni: https://www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it/
Info: www.museibologna.it/risorgimento
giovedì 20 maggio
ore 15-17: diretta su www.neuradio.it
“STARTER – Fermenti Culturali”
Giovedì 20 maggio dalle ore 15 alle 17 va in onda una nuova puntata di “STARTER – Fermenti Culturali”, il format radiofonico settimanale a cura di NEU RADIO, in collaborazione con il MAMbo: una nuova trasmissione concepita per diffondere notizie e nuovi appuntamenti relativi al mondo dell’arte, musica e cultura.
Il termine inglese “starter” assume svariati significati a seconda del contesto: antipasto, motore di avviamento, catalizzatore, principiante, lievito di pasta madre.
Con questo titolo la trasmissione di NEU RADIO accenna non solo alla ripartenza del mondo culturale, ma anche alla crescita e allo sviluppo costante delle conoscenze e delle esperienze che gravitano intorno ad essa.
In studio Carlotta Chiodi, Caterina De Feo, Claudio Musso e Moreno Mari.
Info: www.mambo-bologna.org
MOSTRE IN CORSO
Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito di ART CITY Bologna
“Maurizio Donzelli. In nuce”, fino al 19 settembre 2021
La mostra personale site specific dell’artista Maurizio Donzelli (Brescia, 1958), promossa in collaborazione con Galleria Massimo Minini di Brescia, e curata da Ilaria Bignotti e Massimo Medica, si pone in dialogo con le opere e gli ambienti del Museo Civico Medievale: un percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra i preziosi manufatti e le secolari architetture del museo e le tipologie dei lavori dell’artista, dagli “Arazzi” ai “Mirrors”, dai “Disegni del Quasi” ai recenti monocromi sull’oro, sino alla presentazione della nuova serie pittorica dei “Notturni”, nati come meditazione pittorica sull’isolamento e l’attesa, tra la fine del 2020 la prima parte del 2021, ancora inediti.
Il titolo della mostra, “In nuce”, evidenzia infatti come l’opera di Donzelli contenga embrionalmente un racconto visuale e iconico che può svilupparsi in direzioni diverse, potenzialmente infinite: nato dallo sguardo furtivo dell’artista e capace di unire, fondere e distinguere linguaggi e forme di tempi e geografie differenti. È questa la modalità di approccio e dialogo che l’artista mette in atto con il passato e con le sue iconografie, alle quali la sua opera si ispira in un andirivieni di emergenze e latenze di segni e accenni, affioramenti e sussurri visuali. Un prezioso e delicato rimando che si sviluppa come un ricamo lungo le sale del museo, chiedendo allo spettatore di trovare, a partire dalle proprie reminiscenze e attitudini visuali, relazioni e confronti tra le vestigia del passato e le contemporanee superfici pittoriche e materiche di Donzelli che si acquattano tra le sale o impattano eclatanti nell’ambiente.
Lasciandosi trasportare dalle suggestioni e dalle meraviglie dei tesori del museo bolognese e dai racconti che essi restituiscono sala dopo sala, Donzelli traccia ipotesi di un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le forme, gli ornamenti, le iconografie stratificate, nascoste e latenti, dall’antichità alla contemporaneità.
Un linguaggio contemporaneo che si nutre delle stratificazioni e delle rimanenze del tempo, che rievoca e ritorna ciclicamente e sulle vestigia della storia e della cultura, senza limiti di geografie e di tempi: un lavoro che perfettamente si iscrive nella cornice altrettanto stratificata del Museo Civico Medievale, in una tensione dialettica con i suoi tesori preziosi e le sue vicende inscritte tra le mura e negli oggetti esposti.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
Nell’ambito di ART CITY Bologna
“Helen Dowling. Something for the Ivory”, fino al 6 giugno 2021
Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è lieto di presentare la mostra “Something for the Ivory” di Helen Dowling (Guernsey, 1982), prodotta nell’ambito dell’edizione 2020/2021 del Programma di Residenze ROSE e prima personale dell’artista britannica in un’istituzione museale italiana.
Curato da Giulia Pezzoli, il progetto espositivo è allestito in relazione site specific con la splendida dimora settecentesca di Villa delle Rose.
La pratica multidisciplinare di Helen Dowling analizza le strutture del linguaggio digitale e video. Interessata all’opportunità offerta dal Programma di Residenza ROSE di realizzare un progetto inedito in stretta connessione con il patrimonio culturale della città di Bologna, l’artista si è proposta di sviluppare una riflessione che affonda le sue radici nell’analisi funzionale dei contenuti digitali e nell’osservazione e rappresentazione scientifica del corpo umano.
Ispirato dall’esplorazione del vasto mondo del ‘purpose made stock footage’, “Something for the Ivory”, progetto di ricerca già avviato nel 2017 con l’opera video omonima e di cui la mostra costituisce il secondo capitolo, riflette sulle implicazioni concettuali alla base della produzione e dell’uso di immagini e video di repertorio, creati e resi disponibili su piattaforme online per essere liberamente acquistabili e utilizzabili per i più svariati contenuti ed impieghi.
Anch’essi dotati di un’autorialità, questi prodotti commerciali vengono considerati dall’artista non come inerti vettori di trasmissioni di idee e concetti, bensì come ‘interpretazioni multi-funzionali’ dell’immagine che rappresentano, come i potenziali incipit di infinite narrazioni.
Durante il periodo di residenza a Bologna come ospite della Residenza per artisti Sandra Natali, la ricerca di Dowling si è orientata sul rapporto tra corpi e dinamiche produttive, mettendo in relazione il processo di creazione di ‘filmati stock appositamente realizzati’ con l’attività di Anna Morandi Manzolini (1714-1774), nota scultrice e al tempo rarissimo caso di anatomista donna, di cui l’artista ha potuto osservare l’originale collezione ceroplastica esposta presso il Museo di Palazzo Poggi afferente a SMA – Sistema Museale di Ateneo.
Il percorso espositivo si compone di cinque installazione immersive, tra cui la nuova produzione video “Xylophone” concepita e realizzata durante il periodo di residenza a Bologna e che, nella concezione dell’artista, fa il paio con la precedente opera video “Holden” (2017). Le immagini digitali di questi due video, spesso scure e non facilmente decifrabili, dialogano con le superfici brillanti e l’illuminazione minimale delle opere installate nelle altre tre sale della Villa, immergendoci in atmosfere drammatiche e avvolgenti come quella del neon rosa di alright mother, you win o ironiche e fluttuanti come quelle delle stampe di “Hey buddy” o dei tessuti di “Gone away”.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
“NO DAMS! 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo”, fino al 20 giugno 2021
Fu in un Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna che, nei primi mesi del 1970, il Prof. Benedetto Marzullo, ordinario di Letteratura greca e membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, illustrò il piano didattico del nuovo Corso di Laurea DAMS. Decisiva e vincente, pur fra molte polemiche e resistenze, fu l’idea di affidare gli insegnamenti ad un corpo docente che, accanto a figure provenienti dall’ambito accademico, coinvolgesse protagonisti del mondo delle arti e delle industrie culturali, in grado di riportare nella didattica la propria esperienza di lavoro e di ricerca.
Ma accanto ai docenti occorre assolutamente ricordare intere generazioni di studenti, impetuosa espressione di nuove forme di creatività, gioiosamente “anomali”, ma pure animati da forti ed originali curiosità intellettuali, straordinariamente appassionati, coinvolti e coinvolgenti, i quali, fin dai primi anni, e poi nel tempo, hanno contribuito in maniera determinante a segnare l’identità e i meriti del DAMS.
La mostra, promossa da Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e curata da Claudio Marra e Anna Rosellini, intende ricordare i principali passaggi storici del Corso di Laurea, ma anche suggerire, già a partire dalla particolarità del progetto espositivo, come il DAMS continui ad essere, anche oggi, un luogo di innovazione didattica, di ricerca e di sperimentazione estetica.
Documenti, disegni, fotografie, video raccontano, pur se in maniera sintetica, i capitoli di una storia unica, tanto nei riflessi interni al mondo universitario quanto nel rapporto, a volte conflittuale, ma sempre vivo e intenso, con la città: dagli esordi, a inizio decennio, fino agli eventi del ’77, dal drammatico intreccio dei cosiddetti “delitti del DAMS” ai collettivi degli anni Ottanta, dalla Pantera degli anni ’90 fino ai cambiamenti intervenuti dopo il Duemila.
La mostra fa parte di “DAMS50”, il cartellone che raccoglie oltre 30 eventi dedicati ai 50 anni del DAMS, rivolti agli studenti, agli ex studenti del corso di laurea, nonché ai cittadini e a tutti gli appassionati.
Info: www.museibologna.it/musica
Casa Morandi – via Fondazza 36
“Vimercati – Morandi. Ripetizioni differenti”, fino al 18 luglio 2021
Nella riscoperta critica che negli ultimi decenni ne ha consacrato il riconoscimento tra le più originali ricerche sulle potenzialità del medium fotografico in Italia, la vicenda creativa di Franco Vimercati (1940-2001) è stata ricorrentemente avvicinata all’opera pittorica e incisoria di Giorgio Morandi, pur nella differente elezione del linguaggio espressivo.
L’analogo procedimento di interrogazione seriale di oggetti comuni prelevati dal dato di realtà e una condizione di schiva solitudine, ancorata ai margini del sistema dell’arte, ha suggerito un parallelismo nella postura, estetica e di ethos, di due artisti diversamente inattuali per riluttanza di adesione alle convenzioni del proprio tempo storico, e per questo profondamente contemporanei.
Le poetiche dei due autori trovano un’occasione di accostamento, unica e speciale per capacità di risonanza interiore, nella mostra “Vimercati – Morandi. Ripetizioni differenti” allestita a Casa Morandi.
Il progetto espositivo è curato da Lorenzo Balbi e promosso con la preziosa collaborazione di Archivio Franco Vimercati e Galleria Raffaella Cortese.
Le 23 fotografie di Franco Vimercati esposte – 3 dalla serie “Senza titolo (Fiori)”, 6 dalla serie “Senza titolo (Vaso)” e la serie completa di 14 immagini del corpus “Senza titolo (Brocca)” – sono state selezionate per richiamare una diretta corrispondenza tematica con alcuni dei soggetti prediletti da Morandi nella sua indagine pittorica, di cui a Casa Morandi si conservano alcuni esemplari originali.
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
“RE-COLLECTING. Contenere lo spazio”, fino al 13 giugno 2021
Prosegue con il secondo appuntamento, dedicato alla collezione permanente del MAMbo, “RE-COLLECTING”, ciclo di focus espositivi che approfondiscono temi legati alle collezioni permanenti di MAMbo e del Museo Morandi.
“Contenere lo spazio”, a cura di Sabrina Samorì, è una narrazione tridimensionale costruita attorno ai concetti di spazio vuoto e spazio pieno, spazio intimo e spazio pubblico.
In un gioco continuo di specchi, rimandi e confronti tra le opere della collezione permanente MAMbo, delle Collezioni Comunali d’Arte e del Museo internazionale e biblioteca della musica, e attraverso il loro intreccio relazionale, si è voluto dare spazio a differenti piani di lettura per generare riflessioni.
Se da un lato il focus espositivo indaga lo spazio che ognuno di noi occupa nella quotidianità – come vuoto tra i corpi, ma anche come luogo dove i corpi possono esistere – dall’altro il termine “contenere” ha un forte rimando sia all’attuale concetto di contenimento (sociale e culturale) sia a quello di contenitore (casa, museo, supporto dell’opera).
La mostra è concepita come un album della memoria che mette insieme opere e pensieri, al fine di ricostruire visivamente la storia attuale: quella che stiamo vivendo e che ha profondamente segnato il nostro modo di vivere lo spazio, il tempo e le relazioni.
Info: www.mambo-bologna.org
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2021
“Aldo Giannotti. Safe and Sound”, fino al 5 settembre 2021
“Safe and Sound” di Aldo Giannotti, ideata per il MAMbo, è la prima mostra antologica dell’artista in un’istituzione italiana, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì.
Il progetto, vincitore della VIII edizione del bando Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo, si sofferma sui principi di sicurezza e protezione, considerati da diverse prospettive.
Spaziando dall’aspetto esistenziale della sicurezza, alle norme che regolano la sfera sociale, fino ad arrivare all’impatto che la tecnologia ha in questi campi, la mostra invita a riflettere sulla percezione e posizione che ognuno di noi ha rispetto a tali concetti. Regolamenti, leggi e codici di comportamento, applicati nei diversi ambiti sociali, sono i temi che Giannotti osserva per una personale riflessione sulla sicurezza.
Il visitatore viene accolto in uno spazio in cui è libero di esercitare potenziali alternative comportamentali: l’invito è di sfidare e piegare il proprio senso delle regole e il proprio comportamento per favorire nuovi processi decisionali all’interno di strutture, come può essere quella museale, in cui i concetti di sicurezza e protezione sono profondamente radicati.
Sebbene il disegno sia al centro della pratica artistica di Giannotti, l’attivazione o la realizzazione delle azioni abbozzate nei disegni prendono spesso altre forme: installazioni, performance, opere video o riadattamenti di strutture spaziali.
“Safe and Sound” si configura, in parte, come intervento sulla struttura architettonica capace di ripensare lo spazio museale e il modo in cui i visitatori interagiscono con esso. I percorsi creati dagli interventi strutturali di Giannotti all’interno del museo tengono conto della specificità dell’edificio pur producendo un adattamento completamente personalizzato, che ha costretto la stessa istituzione a partecipare al rimodellamento delle norme, sia concettualmente che in pratica. La mostra non è dunque solo un intervento sulla struttura spaziale ma anche un modo per esplorare la rete di relazioni che definiscono un’esperienza museale in quanto tale.
La mostra lascia emergere una serie di interrogativi relativi a come può essere vissuto un museo e a quali interazioni si sviluppano al suo interno, in un’esperienza che non è mai “oggettivamente determinata”, ma viene sperimentata soggettivamente e influenzata in modo inevitabile dal ruolo ricoperto di volta in volta dai singoli attori: centrali in questo senso per Aldo Giannotti sono i guardasala, incarnazione del concetto di sicurezza, protagonisti della relazione più immediata con il pubblico, portavoce del “si può” e del “non si può” fare. Il personale di sala e un “manuale” di istruzioni su come rapportarsi ai visitatori ideato dal Aldo Giannotti, sono gli elementi costitutivi di “The Museum Score”, l’opera-performance premiata da Italian Council e destinata al MACRO di Roma.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“RE-COLLECTING. Morandi racconta. Tono e composizione nella sue ultime nature morte”, fino al 23 maggio 2021
Prosegue al Museo Morandi “RE-COLLECTING”, ciclo ideato da Lorenzo Balbi, che approfondisce temi legati alle collezioni.
Dopo la rassegna dedicata ai Fiori, è ora allestita “Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte” a cura di Giusi Vecchi, incentrata sul tema al quale Giorgio Morandi ha maggiormente legato la sua fama: la natura morta, declinata nei suoi aspetti tonali e compositivi.
I 10 lavori in mostra appartengono tutti all’ultima stagione della ricerca artistica morandiana, che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, caratterizzata da una cospicua produzione e da una ricchezza creativa, che fa registrare un numero altissimo di nature morte (quasi settecento).
Questa fase matura vede affermarsi l’idea di serie e di variante. Gli oggetti protagonisti dei dipinti del periodo, pur essendo sempre gli stessi cui il maestro ricorre durante la sua vita (bottiglie, scatole, vasi etc.) risultano però investiti da un’atmosfera carica di una più limpida tensione psicologica, rappresentati talora nella loro suggestiva monumentalità oppure costretti in un’architettura in cui le forme si compenetrano e si rincalzano, serrandosi in blocchi compatti al centro della tela.
Sono inoltre visibili materiali e documenti che accompagnano il visitatore nel cuore dell’approccio compositivo morandiano, come la ricostruzione di una composizione con gli oggetti e modelli originali, vasi di vetro con colore in polvere, la tavolozza con pennelli e colori provenienti dall’atelier dell’artista, oltre a lettere, cartoline, riviste e fotografie normalmente conservate nell’archivio del Museo Morandi. Completa l’esposizione un video, realizzato grazie alla collaborazione di Lucia Luna Gallina, in cui la curatrice Giusi Vecchi racconta la stagione creativa di Morandi oggetto del focus espositivo.
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi
Museo civico del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Parigi è in piena rivoluzione. Mostra storico-documentaria a 150 anni dalla Comune di Parigi”, fino al 1 agosto 2021
Il 18 marzo di centocinquant’anni fa, dalle aspirazioni di rinnovamento sociale del proletariato parigino, dalla reazione contro le tendenze monarchico-conservatrici del governo di Versailles retto da Adolphe Thiers, dall’indignazione patriottica verso la resa all’invasore prussiano, sorgeva la Comune di Parigi: «il più importante episodio di lotta della classe operaia prima della rivoluzione sovietica del 1917».
L’esposizione presenta documenti, cimeli ed illustrazioni riguardanti la partecipazione emiliana ai mesi dell’esperienza comunarda, in particolar modo di quei volontari garibaldini già distintisi nelle file dell’Armata dei Vosgi di Giuseppe Garibaldi, l’unico corpo dell’esercito francese che era riuscito a sconfiggere i tedeschi sul campo di battaglia.
Sul portale Storia e Memoria di Bologna si possono inoltre consultare ulteriori notizie ed approfondire attraverso video e documenti.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Le plaisir de vivre. Arte e moda del Settecento veneziano dalla Fondazione Musei Civici di Venezia”, fino al 12 settembre 2021
Promosso dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore, Francesco Malaguzzi Valeri, che il 30 maggio 1920 lo inaugurò all’interno del senatorio Palazzo Bargellini.
Affascinato dalle grandi raccolte museali di arti applicate e industriali che si andavano moltiplicando in Europa, Malaguzzi Valeri concepì l’idea di istituire un museo autonomo dedicato alle arti decorative, in cui fossero riunite, per scopi didattici e divulgativi, le più alte espressioni della locale tradizione artigianale di pregio.
Da questo principio ispiratore si è scelto di sviluppare il percorso della mostra, muovendo dalla presenza nel patrimonio del museo di numerose testimonianze frutto dell’abilità di artigiani, ebanisti e vetrai operanti nelle botteghe veneziane del XVIII secolo.
Consoles, cornici, mobili, servizi da tavola in vetro di Murano trovano una eccezionale opportunità di esaltazione nel dialogo con una selezionata campionatura di pezzi provenienti dalle collezioni tessili e di abiti antichi del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume annesso al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia. Trovano così temporanea dimora nelle sale del museo modelli di abbigliamento e accessori della moda sia femminile che maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), esemplari nel rappresentare lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo.
Concorrono a ricreare l’immagine della vita quotidiana osservata nelle calli e negli interni dei palazzi nobiliari alcuni dipinti di Pietro Longhi e della sua scuola. La presenza di “scene di costume” del pittore veneziano illustra, con sensibilità per il “vero” affine a quella del coevo commediografo Carlo Goldoni, la “piacevolezza del vivere” scandita da buone maniere, buon gusto e divertimento, specchio dei tempi di una società illuminata dagli ultimi splendori albicanti appena prima del definitivo tramonto.
La mostra si configura come occasione ideale per presentare in anteprima al pubblico 8 pregevoli manufatti, di varia tipologia e funzione, appartenenti alla collezione di vetri Cappagli-Serretti, recentemente donata al Comune di Bologna con la finalità di incrementare le collezioni del Museo Davia Bargellini e del Museo Civico Medievale. Realizzati da fornaci veneziane e muranesi, essi documentano in gran parte la diffusione nella prima metà del Settecento del cosiddetto cristallo “ad uso di Boemia”, un tipo di vetro con notevoli percentuali di ossido di piombo in aggiunta all’ossido di potassio, lavorabile a caldo secondo la tradizione muranese, da cui si ottiene una maggiore brillantezza.
Info: www.museibologna.it/arteantica
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, arte antica, moderna e contemporanea, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 16-20; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 10-20
chiuso: lunedì
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: sabato e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 16-19
chiuso: domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto: sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 12-19
chiuso: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto: lunedì e mercoledì ore 10-13; giovedì e venerdì h 15-19; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 10-19
chiuso: martedì
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto: martedì e giovedì ore 10-14; mercoledì e venerdì ore 14-19; sabato, domenica e festivi
su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 10-19
chiuso: lunedì
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì e giovedì ore 14-19; mercoledì e venerdì ore 10-19; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 10-18.30
chiuso: lunedì
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15; venerdì ore 14-18; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita h 10-18.30
chiuso: lunedì
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 11-13.30 / 14.30-18.30; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita ore 11-18.30
chiuso: lunedì
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: giovedì e venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita ore 15-19
chiuso: lunedì, martedì, mercoledì
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: venerdì ore 15-19; sabato, domenica e festivi su prenotazione obbligatoria effettuata entro il giorno precedente la visita ore 10-14
Contatti
Istituzione Bologna Musei
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei
[Fonte: CS – Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei]
in copertina: Coppa (kylix) attica a figure rosse del Pittore del Louvre G456, metà del V sec. a.C.
Todo centrale con una donna seduta ed un’ancella che impugna la lira e la doppia tibia
Bologna, Museo Civico Archeologico
(courtesy Istituzione Bologna Musei)
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