Visita guidata alla sede dell’Unione Campanari Bolognesi

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Domenica 15 settembre 2019, ore 11.30
Bologna, Campanile di San Petronio, sede dell’Unione Campanari Bolognesi
ritrovo in Vicolo Colombina n. 9

I campanari suonano “a doppio

Visita guidata alla scoperta della storica sede dell’Unione Campanari Bolognesi con dimostrazione di suono manuale delle campane

 La visita guidata è aperta a tutti fino all’esaurimento dei 40 posti disponibili. È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe comode. E’ necessaria la prenotazione a info@unionecampanaribolognesi.it  oppure a 3714165441

(credits SABAP-BO)

La grossa, il mezzanone, la mezzana, detta la scolara, e la piccola: hanno nomi emblematici e suggestivi le quattro campane del campanile di San Petronio. In occasione della visita di una delegazione di Carilloneur olandesi della Utrechts Klokkenluiders Gilde, associazione fondata nel 1979 per suonare manualmente le campane della città di Utrecht e mantenere la cultura delle campane, gruppo da sempre interessato alle altre tecniche e tradizioni campanarie Europee, l’Unione Campanari Bolognesi propone alle ore 11.30  una visita guidata alla sua sede storica situata dal 1920 nel campanile della Basilica di San Petronio, nella sala sottostante la cella campanaria, con accademia di suono a doppio delle campane, dimostrativa delle diverse tecniche.
La sede dell’Unione Campanari Bolognesi è uno scrigno di memorie, cimeli, modellini, oggetti e curiosità varie: il registro degli ospiti sul tavolo presidenziale, il gonfalone ufficiale UCB, alcuni mini-concerti di campane donati nel tempo dai soci, piccoli telai con campanelle che replicano in miniatura l’incastellatura delle campane che troviamo sui campanili bolognesi. Esempi portatili di concerti, foto dei presidenti che si sono succeduti dal 1912, per oltre un secolo, targhe ricordo di raduni, gare campanarie, eventi e ricorrenze.

La visita guidata fa parte delle attività di valorizzazione e tutela del patrimonio campanario storico previste dall’intesa operativa siglata il 27 febbraio 2019 tra la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e cinque Associazioni Campanarie del territorio ( l’Unione Campanari Bolognesi, il Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei Bologna, i Campanari Ferraresi, l’Unione Campanari Modenesi “Alberto Corni” e l’Unione Campanari Reggiani)
Il patrimonio campanario storico ha infatti caratteristiche del tutto uniche, essendo al tempo stesso mobile -la campana- e immobile -l’architettura che la comprende e nella quale è totalmente integrata-, materiale e immateriale nonché portatore di valori liturgici, storico-artistici, culturali, sociali, sonori e iconografici.
Gioioso, romantico, arcano e, nel sentire collettivo, simbolo di liturgia e quasi sempre sinonimo di festa, il suono delle campane ritma il cammino dell’uomo e ne scandisce il tempo. Ma le campane, il loro suono e tutto ciò che serve a produrlo sono molto più di un conforto dell’anima, sono un bene culturale a tutti gli effetti e, come tale, va difeso e valorizzato.

La visita guidata è aperta a tutti fino all’esaurimento dei 40 posti disponibili. È consigliato abbigliamento sportivo e scarpe comode. E’ necessaria la prenotazione a info@unionecampanaribolognesi.it  oppure a 3714165441.

A cura dell’Unione Campanari Bolognesi d’intesa con la Basilica di San Petronio
info info@unionecampanaribolognesi.itwww.unionecampanaribolognesi.it
prenotazione obbligatoria 371 416 5441

Iniziativa promossa dall’Unione Campanari Bolognesi, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e la Basilica di San Petronio

info e prenotazioni

Per l’Unione Campanari Bolognesi: info@unionecampanaribolognesi.it , www.unionecampanaribolognesi.it  prenotazioni 3714165441

(credits SABAP-BO)

 

[Comunicazione istituzionale a cura di Carla Conti – Ufficio comunicazione e stampa  Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara]

 

RIPRODUZIONE RISERVATA ©OsservArcheologiA

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