Villa romana di Desenzano

Villa romana di Desenzano

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“Villa romana di Desenzano”
a cura di Mariapia Statile
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[Foto nel testo ©Mariapia Statile]
La Villa di Desenzano è la più importante testimonianza di edificio tardoantico nell’Italia settentrionale. Si trovava a nord della via Gallica che collegava Bergomum, Brixia e Verona, e godeva di una splendida posizione ambientale e paesaggistica poiché situata lungo la riva meridionale del Lago di Garda.
Fu costruita tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.  con ampliamenti e rifacimenti fino al V secolo d.C. Presenta uno schema architettonico ispirato ai palazzi imperiali, in particolar modo negli ambienti di rappresentanza. La maggior parte delle strutture visibili oggi appartiene alla metà del IV secolo d.C., ovvero alla fase tardoantica, quella durante la quale subì una serie di modifiche planimentriche, decorative e funzionali quindi, più fasi costruttive, come si può vedere nei due blocchi principali: un blocco a sud con il settore A avente funzioni di rappresentanza, e il blocco nord con il settore B, residenzale, e i settori C e D con la parte termale. I suddetti blocchi erano divisi da una strada, della quale è stato rinvenuto l’accesso a ovest. 

Il settore A è quello che aveva funzioni di rappresentaza e conserva ampie parti di decorazione musiva dai motivi complessi ripetuti uniformemente a creare un effetto di dilatazione delle superfici con armonia cromatica, il tutto con un andamento irregolare rispetto all’allineamento delle murature. 
Il primo ambiente che si incontra è il vestibolo ottagonale con pavimenti a mosaici geometrici, ben conservati. Si passa poi al peristilio con portico colonnato, di cui rimangono però solo poche tracce. Da qui si accede al triclinio con triplice abside, che presenta mosaici con scene di caccia, soggetti floreali e faunistici, nature morte, con splendidi effetti cromatici. 

Il settore B è situato a nord ed è quello che ha subito ripetute trasformazioni non del tutto chiarite. Infatti, troviamo una grande sala absidata pertinente forse, ad un altro sontuoso ambiente di rappresentanza, oppure si ipotizza la presenza di una struttura ecclesiale destinata al culto cristiano, il cui inserimento all’interno di una villa privata, è un fatto tipico nella transizione dalla tarda antichità al medioevo. Inoltre, vi è un grande pavimento in opus spicatum con una grande impronta di un probabile torcular (torchio) per la spremitura delle olive, e il ritrovamento di un frantoio con un grosso contrappeso in pietra per il torchio. Adiacente al frantoio, vi è l’impianto di riscaldamento su suspensurae, che appartiene alle fasi più antiche ma fu mantenuto in funzione anche nei rifacimenti successivi. 

I settori C e D furono in un primo momento occupati da un grande edificio con probabile funzione residenziale e successivamente, vi fu una nuova sistemazione dell’impianto abitativo per un complesso termale annesso alla villa. Purtroppo quest’area della villa è stata oggetto di massicce distruzioni abusive che hanno portato alla perdita di molta parte delle strutture pertinenti alla fase tardoantica. 

Altri resti sono visibili presso l’Antiquarium costruito all’ingresso della Villa: qui vi sono tre sale dove sono esposti i reperti recuperati durante gli scavi. 

La coppa di vetro con scena cristiana rinvenuta nel 1963 nel vano sotterraneao al peristilio (settore A). 
Sulla superficie esterna è raffigurato Cristo di prospetto con tunica e pallio, avente il volto nimbato rivolto verso un gallo, così come il braccio sinistro proteso. La presenza delle stelle ci fa capire che la scena si svolge di notte e può essere interpretata con il secondo passo evangelico di Matteo (XXVI, 34) dove si narra del triplice rinnegamento di Pietro. Datazione: fine IV secolo d.C.

Le statue appartengono quasi tutte al II secolo d.C. e probabilmente, sono rimaste in uso sino al IV-V secolo d.C. Si tratta del più importante complesso decorativo appartenente ad un edificio privato in Italia settentrionale. Qui ne vediamo una in particolare riferibile ad Ercole. In marmo bianco, si data alla seconda metà del II secolo d.C. 

Nel 1970 circa durante i lavori di sistemazione dell’Antiquarium sono state scoperte alcune strutture successivamente musealizzate in parte, attraverso delle aperture ricavate nel pavimento.
Le strutture sono pertinenti ad un edificio di età romana che corrisponde alla prima villa costruita tra fine I secolo a.C. e inizio I secolo d.C. Successivamente, tale edificio fu inglobato nella grande villa, di cui costituì il settore meridionale. 

Qui di seguito, vediamo tubi in terracotta per canalizzazioni (nn. 3-4); una fistula, ossia una tubatura in piombo per l’acqua (n. 5); un mattoncino in terracotta per pavimento (n. 6); un mattone quadrato per il pilastrino di sostegno (Pila) del pavimento riscaldato (n. 7); un tubulo per riscaldamento che permetteva la risalita dell’aria calda dall’intercapedine del pavimento lungo la muratura (n. 8). 

 

Sitografia di riferimento: 
www.villaromanadesenzano.beniculturali.it/area-archeologica
www.sitiarcheologiciditalia.it/villa-romana-desenzano/
www.provincia.brescia.it/turismo-e-cultura/villa-romana-di-desenzano-del-garda
Pagina Facebok: Villa Romana Desenzano

RIPRODUZIONE RISERVATA ©OsservArcheologiA

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